Ormai sempre più spesso la Giustizia indiana, in particolar modo quella relativa alla tutela brevettuale, si scontra con i colossi internazionali del farmaco. Dopo che in aprile la Novartis si è vista rigettare il proprio brevetto per un particolare di un farmaco oncologico noto come Glivec, è ora i turno della svizzera Roche.
L’Ufficio Brevetti di Calcutta ha rigettato la tutela per l’Herceptin (trastuzumab), un farmaco anti-cancro. Dall’azienda svizzera non trapelano ulteriori dettagli in merito al rigetto della protezione brevettuale. Vedremo le motivazioni del rigetto. Nel frattempo vale la pena ricordare i motivi del rigetto del brevetto Glivec di Novartis: la Corte Suprema ha stabilito che l’industria locale aveva la necessità di produrre il generico del Glivec per la tutela della salute della popolazione indiana.
Ancora prima, a marzo 2013, la Corte indiana aveva respinto un altro ricorso, presentato dalla Bayer al fine di contrastare un farmaco anti-cancro, anche questo generico.
Le motivazioni di questi rifiuti di tutela nei confronti di multinazionali del farmaco lasciano trapelare l’interesse dell’India alla tutela delle aziende interne in un mercato che vale, circa, 12 miliardi di dollari e che suscita l’interesse delle multinazionali. Inoltre, ad avallare le decisioni delle Corti indiane interviene una legge relativa alla proprietà intellettuale che si presta a notevoli intepretazioni.
Da ultimo la costituzione di un fondo nazionale, di oltre 5 milioni di dollari, cui le strutture sanitarie governative possono attingere per prescrivere gratuitamente una serie di farmaci generici contenuti nella National List of Essential Medicines (Neld). Il fondo, già operativo, dovrebbe lavorare a pieno regime nel 2014, anno delle elezioni per il governo centrale.