Fin dagli anni ’70 si è cercato di creare un brevetto unitario avente effetti legali in tutti i Paesi Europei.
Nel 2011 la Commissione Europea ha presentato alcune nuove proposte per il c.d. brevetto europeo con effetto unitario o, più semplicemente, “Brevetto Unitario” (IP/11/470 e MEMO/11/240).
Alla fine del 2012, il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno trovato un punto d’intesa sul brevetto unitario europeo. Tale accordo ha aperto la strada alla firma, il 19 febbraio 2013, dell’accordo internazionale sul tribunale unificato dei brevetti.
Viviane Reding, Commissaria UE per la Giustizia auspica che “L’eliminazione degli ostacoli burocratici, dei costi aggiuntivi e dell’incertezza del diritto dovuti all’esistenza di 28 sistemi diversi e spesso contraddittori renderà il mercato unico più attraente. La proposta illustra molto bene come le politiche nel settore della giustizia possano stimolare la crescita“.
Michel Barnier, Commissario per il Mercato Interno e i Servizi, ha aggiunto che “È di cruciale importanza per la competitività europea che gli innovatori beneficino prima possibile dei molteplici vantaggi del lungamente auspicato brevetto unitario“.
La competitività sarà, quindi, aiutata dai costi ridotti della brevettazione e tutela. Pensiamo, infatti, che nel 2011 sono stati concessi 224.000 brevetti negli Stati Uniti, 172.000 in Cina e solamente 62.000 in Europa dove la procedura complessa aumenta i costi di protezione.
Con il Brevetto Unitario ed Tribunale Unitario si eviteranno alcuni costi di tutela e copie di giudizi paralleli in Stati dell’Unione.
L’insieme di misure in approvazione comporterà una tutela dell’invenzione più economica a livello comunitario in quanto verranno omesse delle formalità amministrative, oggi presenti nel Brevetto Europeo, quali le traduzioni e le convalide.