Selfiemployment. Lo scorso anno il Ministero del Lavoro metteva a disposizione 124 milioni di euro per finanziare una specifica misura del progetto Garanzia Giovani, relativa al sostegno all’autoimprenditorialità. Potenziali beneficiari della misura, chiamata “Selfiemployment“, sono gli under 30 iscritti a Garanzia Giovani interessati ad aprire una start-up, o anche semplicemente a “mettersi in proprio“.
Ma dei 124 milioni ad oggi sono stati erogati solo 2 milioni e mezzo. Una delle cause di questa stasi è che pochi fanno richiesta di questi fondi. A fine dicembre 2016 solo 634 iscritti allo sportello Selfiemployment hanno completato l’iter di presentazione della domanda sulla piattaforma digitale di Invitalia, la società pubblica incaricata dal ministero del Lavoro di gestire la misura.
Già al momento dell’avvio del programma un problema subito rilevato, è stato quello del suo target ristretto. Il fondo era, infatti, destinato solo agli iscritti a Garanzia Giovani che avevano usufruito di un percorso di accompagnamento all’avvio di un’impresa. All’epoca – dati di fine 2015 – le persone che corrispondevano a queste caratteristiche erano meno di 500 in tutta Italia. Successivamente il Ministero ha realizzato una partnership con Unioncamere, per coinvolgere almeno 4.200 giovani.
Un anno dopo, malgrado gli sforzi fatti, Selfiemployment resta bloccato, sebbene la situazione negli ultimi mesi stia un po’ migliorando. Il trend del numero delle iscrizioni è in crescita: analizzando le 634 domande presentate a fine 2016, 186 risultano esser state presentate dall’apertura delle candidature (marzo 2016) fino al 12 settembre mentre dal 13 settembre a fine anno Invitalia ne ha ricevute 448, oltre il doppio in un lasso di tempo più breve.
Eppure delle 634 domande presentate e avviate al percorso di valutazione, solo 80 – al 31/12 – hanno completato l’iter di valutazione con esito positivo e sono state ammesse al finanziamento. Ben 408 non hanno avuto esito positivo, mentre quelle ancora in corso di valutazione risultano essere 146. E sono solo 19 le domande approvate che hanno ottenuto, al 31/12, l’erogazione del finanziamento (importo medio: 32 mila euro). Sono stati incentivati, per esempio, un laboratorio di grafica pubblicitaria, una ludoteca, un centro di doppiaggio e corsi di doppiaggio, un negozio di tatuaggi, due food truck (uno per il commercio ambulante di prodotti ittici, l’altro per la produzione e vendita di gelato), un negozio di parrucchiere ed estetica, una pizzeria paninoteca, un fast-food etnico con prodotti venezuelani, e inoltre le attività di un fotografo e un architetto. Alcuni aspiranti imprenditori, iscritti a Garanzia Giovani, avrebbero voluto usufruire di Selfiemployment ma si sono bloccati quando hanno approfondito le condizioni del finanziamento. Che per molti versi sono indubitabilmente vantaggiose – prestiti a tasso zero (da 5 mila a 50 mila euro), niente garanzie personali, piano di ammortamento fino a 7 anni. Ma che prevedono dei tempi di restituzione piuttosto stretti. Nel dettaglio, per chi ha avuto accesso al microcredito – cioè un finanziamento fino a 35 mila euro – la prima rata del rimborso è prevista dopo 6 mesi dalla unica (o prima) erogazione; per chi ha ottenuto un piccolo prestito (tra 35 mila e 50 mila euro) il rimborso parte invece subito dopo un mese dall’erogazione dell’ultima quota di finanziamento.
In ogni caso, restano disponibili ancora 124 milioni di euro.

Per maggiori informazioni: www.garanziagiovani.gov.it