Se la provincia di Asti è nota per aver avuto grandi inventori, e relative invenzioni tra cui ricordiamo il radiogoniometro di Alessandro Artom o il formato audio Mp3, ora questa prassi pare in flessione. La flessione non è dovuta alla riduzione, a volte fisiologica, delle domande brevettuali, ma è dovuto alla tutela di piccoli strumenti, passatemi il termine, utili. Pertanto non vere e proprie invenzioni ma migliorie per la vita quotidiana.
Quello che, di contro, non viene a mancare, è la tutela dei marchi. I dati della Camera di Commercio di Asti, infatti, hanno registrato una flessione per le domande di brevetto e modello di utilità. Di contro le domande di marchio si attestano in ripresa rispetto al 2009.
I dati sono i seguenti:
Domande cartacee depositate nel 2009
Brevetti: 14
Modelli utilità: 4
Marchi: 127
Domande cartacee depositate nel 2010
Brevetti: 5
Modelli utilità: 1
Marchi: 109
Domande cartacee depositate nel 2011
Brevetti: 6
Modelli utilità: 7
Marchi: 112
Domande cartacee depositate nel 2012
Brevetti: 1
Modelli utilità: 0
Marchi: 88
Domande cartacee depositate nel 2013
Brevetti: 14
Modelli utilità: 2
Marchi: 103
Domande cartacee depositate aggiornate a Marzo 2014
Brevetti: 0
Modelli utilità: 0
Marchi: 22
Un attento lettore potrebbe obiettare la necessità di vedere i dati dei depositi telematici. Li riportiamo di seguito anticipando che non si discostano molto da quelli sopra evidenziati.
Domande telematiche depositate nel 2009
Brevetti: 1
Modelli utilità: 3
Marchi: 146
Domande telematiche depositate nel 2010
Brevetti: 1
Modelli utilità: 1
Marchi: 83
Domande telematiche depositate nel 2011
Brevetti:
Modelli utilità: 1
Marchi: 86
Domande telematiche depositate nel 2012
Brevetti: 0
Modelli utilità: 3
Marchi: 47
Domande telematiche depositate nel 2013
Brevetti: 0
Modelli utilità: 0
Marchi: 10
Domande telematiche depositate aggiornate a Marzo 2014
Brevetti: n.p.
Modelli utilità: n.p.
Marchi: n.p.
E’ chiaro quindi che la tutela brevettuale si sia ridotta in favore della tutela marchi. Con la tutela del marchio si vuol proteggere ciò che l’azienda ha, fino ad oggi, prodotto e ciò che produrrà domani. L’inventore italiano, sempre ricercato all’estero, oggi tenta di mantenere ciò che possiede attraverso strumenti minori ma pur sempre efficaci sebbene di durata minore nel tempo come, ad esempio, i modelli di utilità.
Per quanto concerne il marchio è chiaro che questo è nulla senza una tutela di ciò che il marchio contraddistingue a livello tecnologico.